 La direzione di marcia prevede un taglio del 30-40% agli incentivi per metterli in linea con quelli Ue, soprattutto sul fronte degli impianti del fotovoltaico che anche se di piccola dimensione (3 kilowatt) dovranno iscriversi a un registro ad hoc nel quale sarà fissata una graduatoria che privilegerà i sistemi più efficienti e meno invasivi. E poi: aste per gli impianti di potenza superiore ai 5 megawatt e 'tetti' di produzione energetica per tutte le fonti rinnovabili fissati dal 2013 al 2015. Ma anche una serie di paletti e requisiti minimi per accedere ai benefici che prevedono tra l'altro l'obbligo di dimostrare la capacità finanziaria necessaria per costruire un impianto.
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